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Innovazione in farmacia: Industria 4.0, Bonus Sud e Nuova Sabatini

Tutte le novità sulle agevolazioni fiscali per le farmacie

Negli ultimi anni si parla molto di “Quarta rivoluzione industriale” con riferimento ad una fusione di tecnologie che sta annullando il confine tra il fisico e il virtuale.
Ma, l’ammodernamento del sistema industriale italiano, passa da misure come “Industria 4.0”.
Sostanzialmente una misura concepita con il preciso intento di guidare il Paese verso la ‘transizione digitale’.

Potremmo definire Industria 4.0 come un “facilitatore economico” che permette alle imprese, quindi anche alle farmacie, di ottenere interessanti agevolazioni economiche per l’acquisto di determinati beni strumentali, in ottica di trasformazione tecnologica.
Sostanzialmente il ‘meccanismo’ è rimasto uguale nel corso degli ultimi anni. Prevede il contratto con un fornitore e il versamento di un acconto, pari al 20% del prezzo d’acquisto, entro la fine dell’anno per “prenotare” l’aliquota di agevolazione dell’anno di riferimento.

Vediamo nello specifico quali sono le novità per il 2023. Per i beni materiali 4.0, fino a 2,5 milioni di euro, quindi nella fascia economica che riguarda le farmacie, l’aiuto ha subìto una notevole diminuzione, passando dal 40% del 2022, al 20% nel 2023.
Si noti che per tutti i beni acquistati entro il 31.12.2022 (acconto del 20%) è possibile ancora godere dell’aliquota di agevolazione del 40% purché tali beni siano installati e collaudati entro settembre 2023.

Anche per i beni acquistati nel 2023, Industria 4.0 rimane comunque un supporto importante, soprattutto se associato ad altre misure che risultano cumulabili, come il Bonus Sud. Questo significa, in merito al credito d’imposta, che al 20% di Industria 4.0 si aggiunge il 45% del Bonus Sud. Quest’ultimo rivolto alle piccole imprese delle seguenti regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. In Abruzzo e Molise, il bonus viene attribuito nella misura pari al 30%.

A queste agevolazioni si può aggiungere anche la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’, che permette alle imprese di ottenere un beneficio fiscale per investimenti in nuovi beni strumentali, funzionali all’attività d’impresa. In questo caso la norma interviene sugli interessi passivi derivanti dalla sottoscrizione di un mutuo per l’acquisto di uno dei beni in questione, con agevolazioni sul tasso di finanziamento applicato dall’istituto di credito.

La norma finanziaria è intervenuta modificando l’originaria scadenza del 30 giugno, al 30 settembre 2023. Una proroga che sposa le esigenze delle farmacie che avranno a disposizione il mese di agosto, generalmente destinato alla chiusura, per l’effettuazione dei lavori inerenti l’installazione. Potranno gestire il montaggio dei magazzini automatizzati nel mese di agosto che generalmente coincide con il mese di chiusura della farmacia.

Per completare il quadro e fruire dell’agevolazione 4.0 occorre una relazione tecnica di impianto e un’eventuale perizia asseverata da parte di un perito iscritto all’albo che certifichi i requisiti 4.0.
Questa procedura non è invece richiesta per il Bonus Sud.

Gli incentivi per gli investimenti in beni materiali nuovi, secondo il modello “Industria 4.0” (allegato A alla legge 232/2016), sono concedibili fino al 2025. Possono accedervi tutte le imprese sane residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, nel rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto versamento dei contributi ai lavoratori.

Fra i beni annoverati nella misura inerenti l’attività in farmacia, c’è il magazzino automatizzato, strumento ‘agevolabile’ per eccellenza, ma anche cassetti automatici, scaffali virtuali, totem, robot ed etichette elettroniche.

Il consiglio degli esperti è quello di rivolgersi sempre a fornitori seri e credibili in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per poter tranquillamente avere un set documentale da poter esibire qualora ci fossero verifiche su questo tipo di agevolazioni.

Il credito d’imposta è riconosciuto per investimenti fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 l’ordine risulti accettato e sia avvenuto il pagamento di acconti pari al 20% del costo di acquisizione.

 

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