Agevolazioni farmacie

Legge di Bilancio 2024 fra vecchie e nuove agevolazioni per le farmacie

La Legge di Bilancio 2024 é in vigore dal 30 dicembre 2023, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e rappresenta il principale strumento attraverso il quale il Governo effettua la programmazione delle risorse pubbliche disponibili.
La manovra ha parzialmente modificato le agevolazioni fiscali previste per le imprese che investono in beni strumentali ma, in linea di massima, continueranno a beneficiare di aiuti specifici.

Credito d’imposta per beni strumentali 4.0 nel 2024

Nel 2024 rimangono in vigore esclusivamente i crediti di imposta destinati a supportare le farmacie che effettuano investimenti utili alla trasformazione digitale e tecnologica dei processi produttivi di strutture ubicate nel territorio dello Stato, per l’acquisizione di beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali, ricompresi negli allegati A e B Legge 232/2016.

La misura del credito di imposta concordato varia in relazione alle differenti categorie di beni.
Se si tratta di beni strumentali le percentuali agevolative sono valide per il triennio 2023 – 2025 e il legislatore non è intervenuto con modifiche alla normativa in vigore.
Il credito d’imposta sarà riconosciuto nella misura del:20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

10% del costo per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

5% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo pari a 20 milioni di euro.

In merito ai progetti d’investimento che riguardano beni immateriali compresi nell’allegato B, l’aliquota per il 2024 scende invece al 15%.

Bonus Sud

Quella del “Bonus Sud” è stata una misura molto interessante e che ha visto l’adesione di numerose aziende per l’emissione del contributo.
La sua validità è però terminata e potranno usufruire delle agevolazioni solo gli interventi realizzati entro il 31/12/23.

Zona economica speciale

La nuova Legge di Bilancio ha introdotto la misura ZES (Zona economica speciale) Unica del Mezzogiorno, stabilendo un nuovo limite di spesa complessivo di 1.800 milioni di euro per tutto l’anno 2024.
Il credito d’imposta spetta alle imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive situate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise e nelle zone assistite della regione Abruzzo.

Tra gli investimenti sostenuti, rientrano gli acquisti, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio.
Ma anche l’acquisto di terreni, l’acquisizione, la realizzazione e l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Il credito d’imposta è adeguato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, in caso di investimenti immobiliari, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro.
La nota dolente della nuova misura, riguarda il limite minimo di investimento imposto dalla normativa: 200.000 euro. Una soglia che di fatto esclude categoricamente le micro imprese italiane, fra queste anche molte farmacie, che orbitano attorno a tetti di spesa sicuramente più bassi.

Legge Sabatini

Infine rispetto alla Nuova Sabatini – Il c. 256, dell’art. 1 della legge di Bilancio 2024 rifinanzia di 100 milioni di euro per l’anno 2024 misura di sostegno agli investimenti in beni strumentali da parte di micro, piccole e medie imprese.
La Legge Sabatini prevede l’erogazione di finanziamenti agevolati e di un contributo in conto impianti alle imprese che acquistano, o acquisiscono in leasing, beni strumentali materiali, ossia macchinari, impianti, beni strumentali all’attività svolta o attrezzature e hardware, così come beni immateriali a uso produttivo.
L’obiettivo è quindi quello di facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese, con il fine di incentivare gli investimenti in beni strumentali, attrezzature, impianti ma anche software e tecnologie digitali.